Search on this blog

Search on this blog

La meditazione è una pratica molto antica che si collega a molte tradizioni spirituali e religiose, il termine viene dal latino “meditatio” e si basa sul concentrare l’attenzione su sé stessi, riflettendo sul momento presente osservando i pensieri e prendendo consapevolezza delle proprie percezioni, sensazioni ed emozioni. A partire dalla seconda metà del secolo scorso ha avuto una diffusione nel mondo occidentale e si è adattata alle esigenze e alle preferenze individuali per promuovere benessere e per conseguire benefici fisici, mentali ed emotivi quali: favorire uno stato di calma, riduzione dell’ansia, favorire la concentrazione, e migliorare la consapevolezza dei propri stati. Per riuscire ad acquietare la mente occorre seguire con disciplina una pratica specifica che si può basare sull’attenzione al corpo nel momento presente, sul respiro e, in alcune tecniche, utilizzare un mantra da ripetere silenziosamente o ad alta voce. A prescindere dalla tecnica utilizzata la meditazione riesce ad unire diverse culture attraverso la spiritualità e una ricerca interiore.
Esistono molte forme di meditazione, quasi tutte si concentrano sulla respirazione per calmare la mente, esaminiamone qualcuna in particolare:

La meditazione vipassana si riferisce alla tradizione buddista, considerata come metodo universale per uscire da ogni tipo di sofferenza, il termine vipassana significa “visione profonda”, questa pratica, basandosi sull’osservazione diretta della realtà, sull’osservazione dei pensieri e delle sensazioni, può diventare uno strumento per cambiare sé stessi attraverso l’osservazione di sé stessi.
La sua disciplina si focalizza sulla profonda interconnessione tra la mente e il corpo e richiede di acquisire consapevolezza del respiro, osservando il ritmo naturale dell’inspirazione e dell’espirazione come punto di ancoraggio; di fare esperienza delle sensazioni corporee; di accettare ogni esperienza senza reagire con desiderio o avversione in quanto tutto è in costante cambiamento.

La meditazione trascendentale (MT)
La meditazione trascendentale (MT) è una tecnica meditativa di origine indiana e ispirata alla tradizione vedica, introdotta in Occidente negli anni ’60 del secolo scorso da Maharishi Mahesh Yogi.
La sua pratica ha lo scopo di far trascendere la mente perché vada oltre ogni pensiero e raggiunga la sua sorgente, entrando in un diverso stato di coscienza che realizza una sensazione di riposo profondo, sia al corpo che alla mente, che viene definita consapevolezza senza pensieri, ed è chiamata “trascendenza”. La sua tecnica si basa sulla ripetizione per 15-20 minuti, due volte al giorno, assumendo una posizione comoda con gli occhi chiusi, di un mantra specifico, il più noto è l’OM, monosillabo sacro anch’esso di origine sanscrita che richiama il principio divino che, secondo le religioni e le filosofie indiane, dimora in ogni essere umano.

La meditazione del Buddismo di Nichiren
Questa meditazione si basa sugli insegnamenti del Budda Nichiren Daishonin, vissuto tra il 1222 e il 1282, che si ispirano al Sutra del Loto, nucleo centrale del Buddismo mahayana, e riguardano la Buddità come condizione di felicità assoluta, libera dalla paura e da tutte le illusioni, e che è inerente a ogni forma di vita. La pratica consiste nel recitare la frase Nam-myoho-renge-kyo (manifesto la natura di Budda che esiste dentro di me, attraverso la quale posso applicare il principio di causa ed effetto) come preghiera per sé e per gli altri; studiare gli insegnamenti del Sutra del Loto e condividere l’approccio del Buddismo sulla dignità e potenzialità di ogni forma di vita. Questa pratica non è una meditazione silenziosa, si tratta di ripetere un mantra che diventa una forma di preghiera attiva. La recitazione del mantra può diventare un potente strumento per trasformare la propria vita, risvegliando il potenziale più elevato e creando armonia con l’universo.

La meditazione con mantra in sanscrito
La meditazione con ripetizione o canto di mantra in sanscrito, che è considerata una lingua sacra che ha delle vibrazioni particolari, offre benefici per il corpo, la psiche e lo spirito. Si tratta di una pratica che può essere adattata alle esigenze personali e che può offrire benefici psicofisici e spirituali. Esistono tanti tipi di mantra, in particolare, la ripetizione di:
– Om (Aum): mantra che rappresenta il suono primordiale dell’universo e la connessione con il divino. Considerato come il mantra più sacro e potente nell’induismo, nel buddismo e nello yoga.
– Gayatri Mantra: è utilizzato come invocazione per la saggezza, la chiarezza e la consapevolezza spirituale. Uno strumento per la trasformazione personale e l’armonia universale.
– Om Namah Shivaya: la sua ripetizione è considerata un potente strumento per la crescita spirituale e la connessione con l’energia divina universale che è dentro ogni individuo.
– Lokah Samastah Sukhino Bhavantu: che tutti gli esseri possano essere felici e liberi. Questo mantra è spesso recitato nelle pratiche yoga come preghiera per invocare pace e felicità universale.
– Om Shanti Shanti Shanti: “Om pace pace pace” Usato per invocare pace interiore e con l’ambiente.

La meditazione mindfulness
Le origini di questo approccio risalgono all’antica tradizione buddista, la cui base filosofica considera che la sofferenza può derivare da una visione alterata della realtà e che può essere corretta mediante la meditazione e il raggiungimento della cosiddetta illuminazione. Prendendo spunto dalla pratica meditativa Vipassanā, si è diffusa in occidente alla fine degli anni ’60 del secolo scorso con gli studi di Jon Kabat-Zinn che, eliminando dalla pratica gli elementi mistici e religiosi, la ha resa accessibile in contesti laici e clinici. La sua tecnica consiste nell’osservare in modo distaccato pensieri, emozioni e sensazioni fisiche, senza giudicarle o tentare di modificarle, portando costantemente attenzione al momento presente. Il suo obiettivo è di acquisire consapevolezza non essere critici verso sé stessi e l’ambiente.